Con le pere e melanzane al cioccolato al Bar Romano di Meta di Sorrento trionfa la tradizione

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I dolci tipici dell’estate costiera in omaggio a Santa Maria del Lauro  

Nella foto Antonino, Pasquale e Giuseppe Mastellone, trio storico del Bar Romano

Melanzane al cioccolato. C’è ancora chi si meraviglia. Ma è da un po di secoli che le melanzane si inebriano nel cacao per diventare uno dei dolci più tipici della penisola sorrentina e della costiera amalfitana. Una tradizione che arriva dal mondo arabo e sbarcata nei conventi della zona durante la dominazione spagnola. Siamo nel 1600 quando le suore, soprattutto agostiniane, iniziano a far nascere tanti dolci che diverranno simboli della gastronomia campana. Tra questi spicca quello particolare preparato con quest’ortaggio. Un ortaggio che con le sue mille ricette, oggi, è tra i piatti più apprezzati della cucina mediterranea. Ma non è stato sempre così. Solo in tempi relativamente recenti è entrata a pieno titolo nei ristoranti e sulle tavole che contano, guadagnandosi il titolo di regina dell’orto. Quando arriva in Europa con gli arabi viene bollata come pianta volgare da esperti naturalisti e quindi cibo volgare dai cuochi di corte. Per lunghi secoli rimarrà esclusivamente una pietanza per poveri. Anche nei ricettari dell’era moderna troverà uno spazio insignificante. Solo in pieno ottocento sarà sdoganata da Pellegrino Artusi che la proporrà anche nelle mense più ricche. Il resto è storia dei giorni nostri. Una storia costellata da una passione smodata, che hanno gli italiani, per la parmigiana di melanzane che è diventata uno dei simboli della nostra cucina all’estero. Quelle al cioccolato, invece, hanno una storia tutta meridionale. E’ sulle coste campane che, tra leggende, storia e religione, le vicende di questo dolce si intrecciano con le ricorrenze dei santi che vengono festeggiati tra agosto e settembre. Così ci sono le melanzane preparate, con la ricetta tipica di Meta, in occasione della festa di Santa Maria del Lauro o quella di Piano di Sorrento che si mette in tavola per San Michele e così via di comune in comune: da Vico Equense fino a Vietri. La ricetta originale, quella che si narra assaggiò la nipote dello zar Nicola II, ospite al Grand Hotel Cocumella di Sant’Agnello, è la più usata nelle case e nelle pasticcerie sorrentine. Essa prevede le mandorle tritate, la ricotta, il cioccolato fondente, gli amaretti, i canditi, cannella, vaniglia e naturalmente zucchero. Mentre alla pasticceria del Bar Romano il maestro Antonino Mastellone esclude la ricotta ed aggiunge le noci di Sorrento per preparare due versioni, fritte e bollite.  Le melanzane tagliate a fette e fritte, vengono poi condite con la crema composta da tutti questi ingredienti. Mentre quella bollita viene tagliata per metà e poi farcita. Ma in questo periodo nello storico locale gestito da Antonino, Giuseppe e Pasquale Mastellone, si fanno notare anche le pere al cioccolato, un’altra bontà tutta metese preparate con le pere Mast’Antuono e la stessa farcitura delle melanzane. Bontà degli orti che si affacciano sul mare che la nostra storia e tradizione ha trasformato in dolci al cioccolato.