Il 18 a Baronissi sfida all’ultimo fornello per omaggiare la Colatura di Alici di Cetara Dop

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Nella scuola del gusto Amalpheat gara di cucina tra giornalisti

Una sfida all’ultimo fornello per omaggiare la Colatura di Alici di Cetara Dop. Una gara di cucina, molto particolare, dove ad essere protagonisti, oltre al famoso liquido ambrato, saranno giornalisti del settore enogastronomico e foodblogger che si contenderanno il “Premio Gastronomico Colatura di Alici di Cetara Dop”. L’evento che si terrà il 18 marzo a Baronissi presso la scuola del gusto e del sapere “Amalpheat” è organizzato dalle associazioni ‘Amici delle Alici’ e ‘Associazione per la valorizzazione della colatura di alici di Cetara’. Un’iniziativa dunque per promuovere e diffondere la cultura gastronomica ed il lavoro che c’è dietro a questo straordinario condimento che arriva dal passato. I giornalisti, che saranno giudicati da chef ed esperti del settore, dovranno preparare, insieme ad altri prodotti Dop della Campania, un piatto originale che esalti la colatura ed il suo sapore unico. Del resto è un sapore che ha attraversato i millenni, partendo dal garum dell’antica Roma, per arrivare fino agli onori del riconoscimento della Dop conquistata nell’autunno del 2020. La colatura di Cetara, come molte delle bontà nate in costiera, è stata preparata per la prima volta in convento, nei pressi di Amalfi, nel medioevo. Poi sempre ad opera di un monaco è arrivata ufficialmente agli inizi dell’800 nel piccolo borgo di pescatori di Cetara. E da allora non ha lasciato più il paese legando a doppio filo il proprio nome ad esso. La lavorazione, da secoli, è sempre la stessa ed è svolta in modo artigianale. Le alici, appena pescate, vengono pulite e quindi tenute per 24 ore in contenitori con abbondante sale marino. Sono poi trasferite in piccole botti di castagno o rovere (dette terzigni), alternate a strati di sale, e ricoperte da un disco di legno sul quale sono posti dei pesi.  A seguito della pressione e della maturazione del pesce, affiora del liquido in superficie che, nel caso di preparazione di alici sotto sale, viene rimosso. Questo liquido fornisce la base per la preparazione della colatura di alici. Viene infatti conservato in grossi recipienti di vetro ed esposto alla luce diretta del sole che, per evaporazione dell’acqua ne aumenta la concentrazione. Dopo circa quattro o cinque mesi, tipicamente quindi tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, tutto il liquido raccolto viene nuovamente versato nelle botti con le alici, e fatto lentamente colare attraverso un foro, tra gli strati di pesce, in modo da raccoglierne ulteriormente il sapore. Viene infine filtrato attraverso teli di lino, ed è quindi pronto per gli inizi di dicembre. Messo in bottigline di vetro è pronto per condire o aromatizzare tanti piatti della tradizione marinara della regione. Esistono anche versioni spray che danno, con leggerezza, un tocco finale a pietanze di mare, di terra o addirittura alla pizza. Oggi, la colatura, ha contaminato le cucine degli chef più importanti in tutta la nazione diventando un must della cucina made in Italy.