Dall’orto di casa e dal mare i piatti storici dello Stuzzichino che ritornano con gusto nel menù

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I menù variano con le stagioni e con le mode del momento che lanciano nuovi abbinamenti o cotture. Ma tutti i ristoranti che hanno una lunga tradizione ed un carattere forte in cucina hanno dei piatti che propongono, con successo, da decenni. Un pò la bandiera del locale, il simbolo esclusivo di quel ristorante che sa di proporre la propria storia personale, quella che lo identifica. Tanto è vero, che sono numerosissimi i ristoranti di prestigio che nel menù hanno, a distanza di molti anni, alcuni piatti che la clientela apprezza sempre con piacere. E’ con questo spirito che allo Stuzzichino di Sant’Agata sui due Golfi servono alcuni piatti che suonano come il biglietto da visita che mette in evidenza bontà e territorio, gusto e prodotti della propria terra. Soprattutto dopo che Mimmo De Gregorio, patron insieme alla moglie Dora della bella struttura, coltiva un orto tutto suo. L’orto Ghezi, che, insieme alla scuola di cucina e le camere del b&b, ha arricchito l’offerta di uno dei locali più interessanti e affidabili di tutta la costiera, ha assunto un ruolo principale per la cucina e per quei piatti che dal menù sono entrati nella storia dello Stuzzichino. Il peperone ripieno, la melanzana a barchetta quella farcita con olive, capperi, pomodorini e scorzette di pane, il fiore di zucca ripieno di ricotta fresca e i bocconcini di scarola imbottita, sono l’antipasto storico che racconta della bontà di ciò che arriva dall’orto di casa e della genuinità di come Paolo De Gregorio, chef e padre di Mimmo, lo mette in pentola. Lo chef, senza clamori; ma da ottimo operaio di cucina si impegna come il mediano della canzone di Ligabue ed ha fatto già vincere il mondiale allo Stuzzichino che si pone tra i locali più prestigiosi della zona. Altri evergreen che vengono riproposti nel menù riguardano anche la cucina marinara che in costiera ha una lunga tradizione. Spiccano su tutto i gamberetti di Crapolla, presìdio Slow Food, che qui vengono procurati direttamente dai pescatori della zona e proposti sale e pepe. Poi c’è il trionfo del pesce azzurro con l’involtino di pesce bandiera che, nella stagione giusta, non manca mai dal menù. Poi c’è un primo che sicuramente, insieme alla bravura dello chef ed a quella del patron, ha contribuito alla fortuna ed al successo dello Stuzzichino: la pasta e patate con provola e provolone del Monaco. Un piatto che con soli tre ingredienti sa raccontare della storia di questa terra e della sua cucina che nasce povera e contadina. Sa raccontare degli ottimi caseifici artigianali e della bontà del provolone del Monaco che è diventato un’eccellenza nazionale. Sa raccontare di come un primo piatto possa restare in menù per decenni perché simbolo di una cultura e di una famiglia di ristoratori. Nelle foto Mimmo con il padre, lo chef Paolo De Gregorio, e la madre  Filomena. E Mimmo De Gregorio con la moglie Dora