Da I Setari di Boscotrecase l’integrazione nasce a tavola

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Presentato il progetto Book Club dell’associazione “Oltre l’autismo” di Sant’Antonio Abate

Cultura e buon cibo; ma anche solidarietà e tavola accogliente sono sempre andati molto d’accordo.  E non può essere altrimenti. Perché il buon cibo è il frutto dell’evoluzione dell’umana civiltà. Così come la tavola accogliente sa essere sempre disponibile a dare una sedia a tutti. Quindi è naturale per un ristorante dalla bella struttura avere uno spazio dedicato agli eventi sociali e culturali. E’così che i fratelli Cirillo, chef e titolari de I Setari di Via Carotenuto, a Boscotrecase, hanno pensato di creare un angolo, il “Salotto delle signorine”, per tali iniziative. Uno spazio inaugurato, pochi giorni fa, con la presentazione del Book Club, che avrà sede a Sant’Antonio Abate nello stesso locale dell’Associazione “Insieme oltre l’autismo”. Un Club che, a detta della presidente dell’associazione, Carmelina Bisogno, nasce come luogo di incontro, di confronto e di scambio di idee aperto a tutte le età ed è strettamente collegato al progetto per la realizzazione di una Biblioteca solidale da collocare nella stessa sede, poiché non esiste più quella pubblica. E la stessa Bisogno spiega anche perché è stato scelto il “Salotto delle signorine” de I Setari, come luogo per la presentazione ufficiale per il Book Club: “perché è esso stesso un luogo di storia, un pozzo di cultura da cui bisogna attingere.”. Ed in effetti i fratelli Mariarosaria, Angelo e Aniello Cirillo hanno impostato il loro locale, ma anche il loro menù, all’insegna dell’inclusione e non dell’esclusione, con il cuore e la mente aperta ad altre culture gastronomiche, come quella dell’estremo oriente, tanto particolare quanto ricca di ingredienti e di piatti che vanno a nozze con la cucina mediterranea. Ovviamente è un matrimonio all’insegna della sobrietà, senza forzature o eccessi. E’ così che, con questa cultura che nascono antipasti come il Satay di Polpo e Gamberoni con pancetta, Bak Kut Teh e foglie di limone, dove il satay, salata tipica della cucina indonesiana, accompagna gli spiedini di pesce. A cui fa eco un antipasto dai toni mediterranei con il Totano fritto con crema di fagioli cannellini, cipolla croccante e salmoriglio. Ma anche la Patata Ripiena di salsiccia e provola con fuso al Parmigiano e rosmarino, tipica della tradizione rurale, sa stare, con dignità a tavola di un locale che prevede ponti e non muri. Anche i primi come lo Spaghettone con Polpo con spuma di carbonara e Sumac sanno parlare il linguaggio della cucina etnica con il sumac, una spezie mediorentale presente anche in Sicilia, che unisce gusti e popoli. Poi c’è la Pasta con Patate, crostacei burrata di bufala e limone ed il Risotto alle Vongole con broccoli e tarallo che racconta del talento dei tre giovai chef. I secondi si dividono tra piatti dal tono vegetariano come la Bistecca di Sedano Rapa con aceto balsamico e cardamomo e piatti ispirati alla cucina classica internazionale come la Coscia d’Anatra, demi glace all’arancia, passando per la Triglia ripiena di bietola e provola e il suo guazzetto. Chiudono dolci come la Mousse ai cioccolati bianco e al Latte, caramello salato e la Crostatina agli Amaretti, amarena, meringa al limone e Thè Macha.