Perfetti sconosciuti: il lato oscuro della Luna

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Quanto abbiamo messo di nostro in quelle scatole nere che sono i nostri smartphone? Quali segreti, quali evasioni, quali tradimenti? Cosa succederebbe se lasciassi il mio cellulare nelle mani di un amico da una vita o della persona che amo? Cosa succederebbe se avessi libero accesso al suo?
Tutta la storia si sviluppa nell’arco di una cena tra amici di vecchia data, per la precisione a casa di Eva e Rocco. Sarà lei ad innescare una vera e propria bomba, convincendo tutti a partecipare ad un gioco al massacro. La sua idea è molto semplice: per tutto il resto della cena si abolisce la privacy ed ognuno ha libero accesso allo smartphone degli altri. Ogni messaggio e chiamata sarà istantaneamente reso pubblico al tavolo.
Da questo momento, la cena diventa un’escalation di tensione e paura. All’inizio, infatti, non esce fuori assolutamente nulla di scottante, eccetto piccoli disguidi e malintesi. Man mano, però, verranno alla luce dei veri e propri segreti, piccoli e grandi, molto compromettenti, dolori per tutti i commensali.
Il film in realtà parla di questo, della differenza tra quello che sappiamo di una persona, che crediamo di sapere e che ignoriamo totalmente, indipendentemente da chi essa sia: amico di sempre, marito o moglie.
La vicenda si svolgerà parallelamente ad un’eclissi lunare, che sembra accompagnare i protagonisti nell’inferno delle verità indesiderate. Quando il tavolo sarà vuoto, loro saranno stanchi e sembrerà che si sia raggiunto il punto di non ritorno, la luna sarà totalmente coperta.
È tuttavia questa l’idea più sofisticata che viene al regista.
Il film, infatti, sembra inizialmente incespicare e stentare a decollare. Diventa divertente a tratti, e quelle poche idee buone che sembravano esserci almeno all’inizio vengono spudoratamente sacrificate all’altare della superficialità della commedia leggera e frivola.
La cosa non può che dispiacere viste le interpretazioni.
Nel cast infatti si nota un bravissimo Valerio Mastandrea, che interpreta un marito stanco per tutto quello che ha vissuto negli ultimi anni con la moglie, ed un Giuseppe Battiston, capace di cucirsi addosso un ruolo molto complicato: il suo personaggio, Peppe, dovrà mostrare una certa leggerezza nonostante il suo segreto sia probabilmente il più difficile da svelare.
Sopra le righe sarà anche Alba Rohrwacher che veste in maniera magistrale le ansie, le paure e le insicurezze di Bianca, una veterinaria poco convinta delle sue scelte.
Quello che colpisce è il finale, in pieno stile Sliding doors.
È qui che effettivamente si viene chiamati a porsi diverse domande.
Prima tra tutte: per quanto siamo legati ad una persona e per quanto condividiamo parte della nostra vita con lui, siamo sicuri di volere conoscerne ogni piccolo segreto?

Il film si gode meglio al Multisala Eliseo di Poggiomarino.