Pompei, reintegrati gli otto dipendenti degli scavi archeologici

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Riassunti gli otto lavoratori addetti alla manutenzione degli scavi archeologici licenziati in tronco a causa dell’entrata della ditta che si è aggiudicata la nuova gara d’appalto. Tirano un sospiro di sollievo gli 8 famiglie. La questione ha fatto insorgere da subito gli interessati, facendo, così, anche intervenire il sindacato nazionale U.S.B. (Unione dei sindacati di base), che, ieri mattina, assieme agli 8 lavoratori licenziati hanno inscenato la forte protesta a Porta Marina, una delle entrate degli scavi archeologici, per ottenere un incontro con il Soprintendente Massimo Osanna. Primo obiettivo raggiunto. Infatti, il Soprintendente ha ricevuto il sindacato e i lavoratori proprio stamattina alle 12. Un forte dibattito tra le parti che alla fine si è risolto nel migliore dei modi per i lavoratori (ex-licenziati). Di fatto, stando alla decisione del Generale Osanna gli ex-dipendenti sono stati tutti reintegrati nel servizio di manutenzione scavi con un contratto di assunzione, stavolta con la ditta “Obiettivo Lavoro” che opera all’interno del sito archeologico, sempre nell’ambito della manutenzione, da diversi anni. Inoltre, il Soprintendente si impegnerà per garantire la continuità del lavoro degli otto dipendenti anche con la nuova ditta entrante, che sostituirà la Project Automation, retribuendogli, infine, anche lo stipendio dello scorso mese di maggio. <<La lotta paga sempre – dichiara Domenico Blasi, presidente del coordinamento nazionale del sindacato U.S.B. – Ieri abbiamo ottenuto l’incontro con il Soprintendente ed oggi abbiamo ottenuto un risultato ottimo: gli 8 lavoratori sono stati riassunti con la ditta Obiettivo Lavoro che si occupa di manutenzione negli scavi archeologici. Per di più il Soprintendente Osanna ci ha rassicurati sull’intenzione di stabilire anche un protocollo d’Intesa affinchè vengano tutelati tutti i lavoratori e gli sia garantita la continuità nel lavoro che svolgono. Per fortuna l’Italia non avrà altre 8 famiglie abbandonate al proprio destino>>. “Tutto è bene quel che finisce bene”, racconta la morale di una nota favola. E questa, ha tutto il sapore di una storia che sembrava avere un lieto fine quasi impossibile da raggiungere. Questa volta, però, anche gli otto lavoratori stessi, che oramai si erano quasi rassegnati, hanno dovuto ricredersi. E, nonostante questo, hanno dichiarato di non sentirsi ancora del tutto al sicuro sotto il profilo lavorativo, e vogliono aspettare di vedere il reale evolversi della situazione nei prossimi giorni.