Ex manicomio “Je’ so’ pazzo”, quando un incubo diventa sogno concreto

Dove l’incantamento è emancipazione

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Ci sono luoghi che più di ogni altra cosa rimano con il famoso verso di De André “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”, come l’ex manicomio (Opg) di Materdei a Napoli, che per opera di gente comune (studenti, lavoratori, precari,…) è diventato un luogo di ricreazione e sviluppo di tutte le potenzialità dell’essere umano: uomini, donne, bambini, tutti. “ ‘Je so pazzo’ è il nome che abbiamo scelto, perché in un mondo dove la normalità è fatta da disoccupazione, precarietà, discriminazioni razziali, di genere e chi più ne ha più ne metta, vogliamo dichiararci pazzi anche noi come Pino Daniele, e osare organizzarci per riprendere parola e costruire dal basso un’alternativa.”, recita la presentazione sul sito. Per chiarire questioni di fondo e perplessità abbiamo intervistato una studentessa, una delle animatrici del gruppo.

 

Oltre gli ideali che vi ispirano (come potere al popolo, lavorare meno lavorare tutti, tutte scritte nello statuto), quali sono i principi pratici per cui il vostro tipo di gestione funziona? Come si dimostra di poter andare avanti senza una gerarchia?       La nostra comunità si è dotata di alcune, poche a dire la verità ma forti, regole condivise basate sul buon senso e il rispetto reciproco, che permettono di gestire lo spazio, le quasi 40 tra attività e corsi che vi si tengono, le decine di iniziative mensili (culturali, politiche, artistiche, etc). Proviamo a dimostrare, nei fatti, che una gestione con al centro la cooperazione e la partecipazione diretta, l’attenzione ai bisogni dei singoli e della comunità, la discussione orizzontale e il confronto, è possibile eccome! E funziona pure meglio dei “modelli” tradizionali di questa società! Infatti, le diverse componenti che animano gli spazi dell’ex opg si conoscono, discutono e coordinano le varie attività nelle assemblee di gestione. Le attività che si propongono devono essere tutte:

Gratuite, perché crediamo fortemente nell’accesso libero allo sport, alla cultura, alla salute, all’istruzione. La cassa con cui si finanziano è unica, proprio per dare modo a tutti i progetti, anche a quelli meno “gettonati”, di svilupparsi. Essa si alimenta grazie a: a) il contributo volontario di medici, avvocati, insegnanti e tutti quelli che quotidianamente contribuiscono al progetto con turni di pulizia, corsi, manutenzione e lavori di recupero degli spazi, senza nulla in cambio; b) l’autofinanziamento praticato grazie a cene, serate musicali ed eventi c) alle donazioni libere, anche tramite raccolta fondi online, che in tantissimi hanno effettuato, comprando una maglietta, donando mobili, materiali edili, attrezzature…

Senza secondi fini di tipo individuale, cioè devono essere rivolte al  miglioramento di quello che ci sta intorno. Devono comunicare contenuti diversi da quelli del profitto, dello sfruttamento, della discriminazione di classe, di genere o di razza per creare qualcosa di duraturo per tutti.

 

– Avete mai interagito con il Comune o altre istituzioni? Considerate di poter intavolare una forma di dialogo con lo Stato?              Noi proviamo prima di tutto a rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione, taciuti e inascoltati nonostante siano primari (la salute, il lavoro, la scuola, l’assistenza sociale, e così via…), ma sappiamo bene che sono le Istituzioni dello Stato a doversi fare carico dei diritti, affinché per tutti siano garantiti! Il mutualismo e l’aiuto reciproco alla base del nostro programma, diventano una forza, una rete, per poter fare pressioni sulla politica e su chi è responsabile dei problemi della gente. Ci siamo dotati, in questo senso, del metodo del “controllo popolare”: sui temi di interesse generale sono gli stessi cittadini che operano un controllo diretto sull’operato delle istituzioni (tramite comitati informali o qualsiasi strumento ritengano più efficace), non solo per denunciare pubblicamente quanto non va, ma perché si organizzino per far rispettare la propria volontà. Crediamo fortemente nell’attivazione di ampie fasce della popolazione che imparino a conoscere i meccanismi decisionali che fino ad ora pesano come macigni sulle loro teste, per poterli un giorno direzionare e non più subire!

 

Cosa avete in comune o cosa vi differenzia dalle proteste dei grillini?        Sicuramente ci differenzia un chiaro elemento programmatico: la nostra identità è di sinistra, non nel senso snaturato dei moderni partiti, ma secondo il verso in cui si muove il nostro operato: il contatto diretto con le necessità e i desideri delle fasce popolari, la battaglia per la loro realizzazione e per la fine dello sfruttamento. Noi siamo per la democrazia reale e la partecipazione diretta del popolo alla gestione pubblica,  non per una loro copia sbiadita online. Tante volte nel corso di questi primi due anni di vita, ci è capitato di collaborare o muoverci insieme ai militanti di base del Movimento 5 Stelle che stimiamo e rispettiamo, ma certo non vale lo stesso per la “dirigenza” del partito: si prenda il caso dell’amministrazione di Roma, delle uscite xenofobe di Grillo, dell’assoluto verticismo che caratterizza il Movimento… ecco, queste coordinate non ci appartengono neppure lontanamente.

 

– Una parte della gente simpatizza sì con iniziative come l’Opg, ma in fondo rimane sempre quella diffidenza snobistica del “quelli sono comunisti”, cosa rispondete a queste persone?    Che siamo comunisti e non l’abbiamo mai nascosto: per noi questo significa sforzarci perché al mondo non esistano le disuguaglianze sociali ed economiche che oggi generano sofferenza, guerre, atrocità mai viste, solitudine e disgregazione. Invitiamo chi “bolla” certe iniziative a venire a vedere di persona e giudicare da quanto facciamo, piuttosto che parlare dal pulpito di una qualche idea di seconda mano, perché siamo aperti al contributo di tutti, anche di chi non la pensa come noi! Crediamo che sia possibile, a partire dai territori e dalle esigenze del popolo, dalla ricchezza che già esprimiamo grazie alle energie, alle competenze, alla vivacità di ognuno, rivoluzionare la società, avanzando un passo alla volta tutti insieme verso la conquista di diritti e libertà. Crediamo nella possibilità di sviluppare la democrazia fino in fondo e farne davvero il potere al popolo!

Il sito dell’Opg con tutte le attività e le altre coordinate: http://www.jesopazzo.org/