Una festa della speranza per ricordare Angelo Vassallo

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Scuola, bambini e insegnanti sono i tre termini giusti per iniziare il nuovo anno scolastico. Si terrà martedì 5 settembre un evento sul territorio vollese organizzato dalla Fondazione Angelo Vassallo di Volla in collaborazione con la cartolibreria Manzoni di Ciro Buonincontro, in cui avverrà la distribuzione di zaini per bambini. L’evento denominato “uno zaino per amico” pone al pubblico non solo una sorta di unione tra il bambino e il mondo della scuola ma anche per chi ne ha più bisogno.
«Ho seguito il consiglio del Presidente della Fondazione Dario Vassallo, quello di organizzare qualcosa sul proprio territorio in occasione della “Festa della Speranza” in ricordo del Sindaco Pescatore, ucciso da mano assassina il 5 settembre 2010. Infatti, si è optato di prendere l’invito a volo, e organizzare qualcosa anche a Volla. In fondo Angelo Vassallo incominciava proprio dalle cose semplici strizzando l’occhio al futuro” – dichiara il Presidente – Ernesto Russo. »
Insomma il mondo dei bambini e della scuola è sempre un argomento complesso da sviluppare. Per tanto la fondazione e i membri di codesta scendono in campo per iniziare a creare “una famiglia” che coinvolga tutti i cittadini vollesi – poiché il paese negli ultimi anni è sempre in discussione e di certo gli avvenimenti non passano inosservati.
Riportiamo una dichiarazione dell’attivista della Fondazione: “la prima campanella aggiunge un peso sia al portafoglio e sia al cuore quindi, perché presentarsi a scuola senza avere tutto l’occorrente? Oggi, la fondazione è la cartolibreria hanno voluto dare un piccolo aiuto alle famiglie regalando zaini per scuola, non è un caso la scelta dello zaino – infatti viene visto come metafora, ovvero l’arte di prepararsi alla vita. Preparare lo zaino è un arte sottile e di responsabilità partendo dalla scelta delle cose da portare. Prepararsi alla vita non è poi molto diverso, proprio in conseguenza della sua capacità limitata, lo zaino ci costringe a valutare l’utilità del nostro bagaglio e diventa in qualche modo un metro di giudizio, un filtro” – conclude Ciro Petrazzuolo.