Natale di solidarietà nelle carceri della Campania organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio

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10 pranzi con mille detenuti e 300 volontari e vari artisti come D’Angio, Ida rendano  impegnati nel periodo delle feste  per i  momenti conviviali con i reclusi

Oggi verso l’una prenderà il via il quinto dei 10 pranzi natalizi organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio nelle carceri campane. E’ il secondo che si tiene a Napoli, in una delle realtà più complesse come quella del carcere di Poggioreale. La prima iniziativa si è svolta il 16 ed oggi si replica per dare più forza alla speranza di chi vuole voltare pagina dopo aver pagato i propri debiti con la giustizia e con la società. Per questo secondo pranzo sono stati scelti i detenuti che hanno le famiglie lontane o che hanno rotto tutti i legami familiari e che per questo vivono una condizione di grande isolamento e di fragilità. A tavola con loro siederanno anche il presidente della Regione De Luca, l’assessore Fortini, il vescovo di S. Angelo dei Lombardi, imprenditori come Rossella Paliotto, Maurizio Teti presidente di Vitigno Italia, Paolo Tortora, il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli Adriana Pangia, l’assessore regionale Chiara Marciani, sindaci, professori universitari, insegnanti di scuola, magistrati e la nuova direttrice del carcere Maria Luisa Palma.. Una tavolata che offrirà uno spaccato di normalità, un momento conviviale ma anche uno spunto di riflessione a chi ha ancora la possibilità di cambiare profondamente la propria vita. Il menù, in pieno tema natalizio,  prevede un antipasto con insalata di rinforzo e pizza di  scarola  offerto dal ristorante La bersagliera, le Lasagnette al pesto, il Polpettone con broccoli e patate offerto dalla stessa Comunità di Sant’Egidio ed i panettoni offerti dal governatore De Luca con i vini di VitignoItalia e Martuciello di Quarto . Mentre l’altro ieri nel carcere di Benevento si è tenuto il pranzo, alla presenza del Vescovo, preparato dagli studenti dell’istituto alberghiero Le Streghe con i prodotti offerti dalla Coldiretti sannita. Poi ci sarà l’appuntamento del 29 dicembre nel carcere di Secondigliano con la presenza del Cardinale Crescenzio Sepe, dove il ristorante Baccalaria cucinerà per i detenuti  il baccalà preparato con le  ricette dell’antica tradizione napoletana. Nel frattempo i volontari completeranno l’iniziativa di solidarietà nei carceri di Pozzuoli, Santa Maria Capua Vetere, Ariano Irpino, e Carinola anche grazie al contributo di tante aziende che mettono a disposizione i loro prodotti e le loro specialità come il ristorante l’Europeo di Napoli, Amico Bio Spartacus Arena di Santa Maria Capuavetere, l’Antica Osteria Pepp’  o Russ’ di Aversa, il caseificio Amodio Raimo di Pompei, Caffè Kimbo, la Ferrarelle, la Coca Cola, le cantine Marisa Cuomo di Furore,  La Rivolta di Torrecuso, Salvatore Martusciello di Quarto, la ditta Cerino di Piazza Carlo III a Napoli, la rinomata del maestro  pasticcere Pepe di Sant’Egidio Montalbino e l’Atelier Bencivenga di Grumo Nevano. Quella dei pranzi nelle carceri, insieme ai pranzi di Natale per i poveri, è una delle tante iniziative che la Comunità di Sant’Egidio organizza da circa mezzo secolo. Dalla nascita a Roma, della famosa comunità laica che si ispira alla carità cristiana dettata nel Vangelo, ha sempre operato per aiutare i bisognosi, i più poveri, i senza tetto, chi si trova nel disagio sociale sia in Italia che all’estero dove, tra l’altro, da anni porta avanti un progetto di lotta all’Aids in Africa. E anche nelle carceri operano volontari tutto l’anno che seguono i casi umani che si trovano anche in queste particolari condizioni. Tra i volontari c’è Antonio Mattone, portavoce della Comunità di Napoli, che dal 2006 va in visita ai detenuti a Poggioreale, una volta a settimana, tanto che ha messo su carta la sua lunga esperienza umana scrivendo un bel libro sulla speranza di chi vuol diventare un altro ragionando sui propri errori: “E ora la palla passa a me” Malavita, solitudine e riscatto nel carcere.