Obbligatorio per gli avvocati il green pass di base e scatta la violazione del diritto alla difesa.

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Obbligatorio per gli avvocati  il green pass di base e  scatta la violazione del diritto alla difesa.

Con l’entrata in vigore del decreto legge del 7 gennaio 2022, da oggi,  l’accesso nei Palazzi di Giustizia e nelle sedi giudiziarie per i difensori, i consulenti, i periti e gli altri ausiliari del magistrato sarà consentito solo ove si disponga di green pass di base.

La decisione del Governo di imporre ai legali un green pass di base per l’accesso ai tribunali ha aperto un fronte di discussione nella categoria.

Da più parti è stato ribadito : “se l’obiettivo è quello di ridurre al minimo la presenza del virus all’interno delle aule di giustizia, avremmo suggerito di estendere l’obbligo di green pass a tutte le persone che lo frequentano, nessuno escluso. Un discrimen che priva  il cittadino del diritto di scegliersi l’avvocato, in contrasto con l’art. 24 della Costituzione. ” Il difensore, infatti,  se impossibilitato ad accedere al Tribunale perché privo della certificazione verde,  sarebbe sostituito da un avvocato di ufficio, non potendo addurre il legittimo impedimento.

La repentina entrata in vigore della norma, inoltre,  non ha consentito una riprogrammazione delle attività, come è stato consentito alle altre categorie di lavoratori.

La richiesta dei COA di Italia  è unanime :  mettere sullo stesso livello tutte le parti processuali, poter invocare il legittimo impedimento in caso di mancanza del green pass base, al fine di consentire a tutti i distretti delle Corti di Appello di uniformarsi nella interpretazione costituzionale della norma.