Dalla fattoria alla tavola: il sogno che diventa realtà allo Stuzzichino di Sant’Agata sui due Golfi

Pubblicità

E’ il sogno nel cassetto che diventa realtà. Per la verità dovrebbe essere il sogno di ogni bravo ed appassionato ristoratore. Avere un orto a disposizione, magari a pochi passi dal locale, è una delle più belle opportunità che aiutano a far crescere l’attività nel segno della qualità e genuinità. E per Mimmo De Gregorio patron dello Stuzzichino di Sant’Agata sui due Golfi, alla realizzazione del sogno si aggiunge la possibilità di onorare i principi filosofici dello Slow Food a cui De Gregorio ha aderito da anni proponendo cibo buono, pulito e giusto. Con un orto a 150 metri dal locale la cucina dello Stuzzichino può addirittura rilanciare proponendo il Farm to Fork e cioè dalla fattoria alla tavola con tanto di prodotti stagionali a chilometro zero e filiera cortissima. L’Orto è costituito da un giardino di circa 5000 metri diviso in tre terrazzamenti. Il primo dedicato alle nocciole, il secondo ai pomodori in tutte le sue espressioni, dal ciliegino al pomodoro insalataro sorrentino ed il terzo terrazzamento arricchito con alberi da frutta e agrumi con tanto di classico pergolato con i limoni ovali Igp e l’arancia bionda di Sorrento. Otre a tanti ortaggi di stagione. Poi c’è un altro terreno adiacente con un antico meleto di limoncelle di Sant’Agata che De Gregorio sta tentando di recuperare con un’operazione di archeo-gastronomia.  Infatti la mela limoncella di Sant’Agata sui due Golfi, oggi è una varietà di nicchia e difficile da trovare; ma ottima. Si presta particolarmente per la preparazione di crostate e marmellate, e la tradizione natalizia la vuole cotta al forno. Una tradizione che sta scomparendo e che De Gregorio vuole salvare proponendo per la famosa mela per un Presìdio Slow Food. Infine ci sono i polli paesani allevati sul posto che insieme a tutti gli altri prodotti formano il peniere della spesa a cui attinge lo chef Paolo De Gregorio, padre di Mimmo ed eccellente cuoco. E’ così che nascono piatti come la Pasta mista di Gragnano con piselli, la  Parmigiana di carciofi con fior di latte massese e patate, le Listarelle di seppie con pomodorini, olive e peperoncino verde, il  filetto di Pezzogna con limone con verdure dell’orto, il Pollo ruspante con patate e il  cheesecake di Dora con i frutti di bosco coltivati sul posto. Ma tutti questi prodotti diventano anche materia di studio nella scuola di cucina adiacente allo Stuzzichino, dove dopo aver preparato piatti tipici e pranzato si può alloggiare nel bell’appartamento “A Casa di Dora”, un nome che richiama la conduzione  familiare del locale, la sua ottima cucina e l’orto che arriva direttamente sulle tavole.