I fichi protagonisti dei sapori di fine estate nei piatti dello Schizzariello di Sorrento

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In principio fu, semplicemente, fichi e prosciutto. Poi siamo arrivati a vederli addirittura come ingrediente di pizze gourmet. Per la verità, in cucina i fichi hanno da sempre avuto fortuna e la giusta considerazione e dai tempi di Columella esiste una precisa catalogazione delle tante

Nella foto Giovanni Aversa, Giuseppe Coppola, lochef Antonio Donnarumma ed il maitre Antonino Strummiello

varietà. Fino al medioevo sono stati, insieme all’uva passa, ai datteri ed al miele, l’unico surrogato dello zucchero che non esisteva ancora e nel rinascimento costituivano uno degli ingredienti da abbinare alla cacciagione. Originario dell’Asia minore o del Medio Oriente, l’albero del fico si è diffuso in tutta l’area del Mediterraneo caratterizzando, insieme all’ulivo, la tipica vegetazione del territorio. La sua è una storia millenaria che entra anche nel mito della civiltà egizia. Il fico “Sicomoro” era considerato, alla stregua della fenice, simbolo di rinascita e di immortalità. Dalle nostre parti, invece, fino a mezzo secolo fa, i fichi erano la colazione dei contadini che li schiacciavano nel pane in sostanziose e salutari merende. Niente da invidiare ai moderni croissant. Verdi dal cuore rosso fuoco. Neri con la polpa color rubino (polpa formata da granelli chiamati acheni che sono il vero frutto della pianta). O ancora, con buccia verde chiaro, quasi bianca e cuore giallo. Comunque dolci, dolcissimi, nettare da mangiare che in questo periodo vivono il loro trionfo a tavola. Tra le tante varietà spicca il Dottato del Cilento, bianco e zuccherino, ideale per l’essiccazione che consente di gustarli per tutto l’anno.  Anche in costiera, accoppiati alle noci di Sorrento o ricoperti di fine cioccolato, diventano il prelibato dolce natalizio di antica memoria. Confetture, gelati e canditi completano la loro gioiosa metamorfosi che offre delizia ai palati più golosi. Oggi, è presente nelle cucine più attente e raffinate che lo declinano in piatti di carne, riportando cosi alla memoria i principeschi arrosti dell’Italia rinascimentale, come succede al ristorante Lo Schizzariello di Sorrento che in questi giorni lo propone in un secondo che ricorda i colori ed i profumi di fine estate. Infatti nel rinomato locale gestito da Giovanni Aversa e Giuseppe Coppola, tra le tante proposte di mare, si può assaggiare un superbo Filetto di manzo con ristretto di aceto balsamico, fichi e noci. Un piatto ideato dallo chef Antonio Donnarumma che ha messo insieme tradizione, prodotti del territorio e cucina raffinata.