Un orto e un giardino nel cuore di Sorrento per gli originali piatti di Vrasa

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Per diventare uno che sa farsi ascoltare, il mondo non lo si deve solo conoscere ma anche saperlo raccontare. E questo vale anche per la narrazione della propria attività, anche quando si tratta di dar da mangiare per lavoro. Anzi soprattutto allora. Saper descrivere la propria filosofia di cucina ed i propri piatti è essenziale. E’ solo cosi che chi si siede a tavola sa cosa lo aspetta. Questa semplice ed elementare regola di vita e di lavoro ha ispirato tre amici che un anno fa hanno avviato l’avventura di Vrasa, uno degli ultimi nati nella sterminata offerta gastronomica di Sorrento. Il nome Vrasa, da vrasiera, l’antico braciere che scaldava case e anime nei giorni più freddi, è un omaggio alla tradizione popolare partenopea. Ma anche un omaggio alla brace come metodo di cottura. Ed in questo locale che si trova in via Santa Maria della Pietà, la brace, insieme all’affumicatura, rende tutto più gustoso ed originale. Finanche la frutta che qui vene servita, appunto, alla brace. Ma questo metodo di cottura è solo uno dei tanti originali aspetti del progetto creato dai tre amici, Francesco Gargiulo, Andrea Guarracino e Andrea Lorenzetti, che hanno deciso di mettere insieme professionalità e idee per offrire un originale opportunità gastronomica nel variegato mondo costiero. Ogni uno dei tre ha avuto precedenti esperienze formative in strutture prestigiose o stellate. Francesco Gargiulo è un sommelier esperto anche nelle alchimie da bar, tanto che governa con passione l’angolo bar che completa il bel locale con giardino e orto che si trova nel cuore storico di Sorrento. Mentre Andrea Lorenzetti, dopo una lunga esperienza nel settore dell’ospitalità si occupa di sala. Il terzo, Andrea Guarracino, è lo chef che da animo e gusto alla filosofia, messa a punto dai tre amici, per i piatti del loro locale. Così, con un occhio che guarda alla semplicità ed un altro alla creatività, nascono pietanze leggere e gustose. Molte ispirate all’orto, senza trascurare tradizione marinara e cucina di terra. Il filo conduttore è la cottura light fatta con la brace; ma anche quella ai fornelli è ispirata al massimo della semplicità. Pochi ingredienti di qualità e tanta creatività fanno nascere piatti che già dal nome suonano come il manifesto della loro idea di cucina. Ci sono gli antipasti: l’Ostrica flambadou, con lardo, piselli e olio extravergine di oliva, la  Scarola, alla brace condita alla napoletana, la  Ricciola, sashimi con soffritto del suo cuore e fegatino ed il Carciofo e la sua crema. Poi i primi piatti con il Tortello manzo, fave e pecorino, il Risotto assoluto di carota e la Linguina alla brace, aglio nero e calamari.  Anche i secondi già dal nome rivelano tutto il proprio gusto con il Branzino arrostito e asparagi, il  Maiale ceci e lattuga, la Brace di pescato fresco o quella di carne con pregiati tagli a lunga frollatura Chiudono particolari dolci come il Nemesis al Cioccolato, lo Chiffon ‘Grace’ cake all’arancia con latte affumicato e l’Ananas Grigliato