Alla ricerca dell’abbinamento perfetto Il tour che lo Slow Food dedica al vino che accompagna i piatti parte il 1 febbraio dalla Taverna Mafalda di Castellammare di Stabia

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Non è semplice. Soprattutto per chi non ha il piglio del gourmet. Ma, abbinare il vino al cibo è un’arte tanto antica quanto complessa. Scegliere il vino giusto per accompagnare un pranzo particolare o una cena a lume di candela diventa un esercizio da professionisti. E’ ovvio che non stiamo parlando dell’abbinamento al cibo quotidiano, in quel caso il bicchiere di vino è quello che più ci piace, quello a cui siamo abituati al di là dell’uvaggio e quindi lo beviamo su quasi tutto seguendo solo la logica del gusto personale. Qui invece parliamo delle complesse regole che dettano un abbinamento perfetto per ogni tipo di pietanza. Una disciplina che si insegna e si apprende ai corsi per sommelier che diventano i sacerdoti di questa sorte di galateo. Intanto è necessario conoscere gli ingredienti ed il tipo di cottura del piatto per capire che tipo di vino ci aiuterà a gustarlo meglio. Un piatto grasso richiede un vino con acidità spiccata o tannico per meglio pulire il palato, tanto per fare un esempio scolastico che spiega che in questo caso stiamo decidendo di contrapporre un tipo di vino al grasso del piatto per attenuarlo. Ma si può decidere anche di andare incontro al sapore del piatto esaltandolo come nel caso del dessert che vede l’obbligo di bere un vino dolce, come ad esempio il Passito. Un’altra importate regola di base è quella di prevedere per le pietanze delicate dei vini più leggeri. Mentre un vino più strutturato ed importante va riservato ai sapori intensi. Come dire che su un piatto di bucatini al pomodoro fresco va bevuto un vino leggero e tenue, bianco o rosso che sia. Mentre su un buon formaggio a pasta dura ben stagionato il vino deve essere necessariamente strutturato, gradato ed invecchiato come lo sono i rossi di classe. Altra regola è la gradualità nelle scelte che vede gli inizi del pranzo con vini secchi e gradazione alcolica più contenuta che sale mano a mano che si va avanti con il pranzo, toccando l’apice sui secondi di carne. Questo meraviglioso ed immenso mondo sarà il protagonista di una particolare iniziativa che può aiutare a capirne di più. Infatti dal 1 febbraio partiranno una serie di appuntamenti nei territori della Condotta Slow Food Costiera Sorrentina e Capri, un vero e proprio viaggio sul corretto abbinamento tra buon cibo e buon vino. Il tour inizierà da Castellammare di Stabia, dal ristorante “Taverna Mafalda” in via Padre Kolbe, diretto da Andrea Di Martino (chef e politico stabiese) che mette in tavola piatti che, con gusto, sanno raccontare della stagionalità, della tradizione e del territorio costiero. Nella cena, del 1 febbraio, lo chef proporrà una serie  di particolari piatti da abbinare ai vini della Cantina  Agnanum segnalata nella guida Slow Wine. All’evento parteciperanno dei piccoli produttori Slow Food, tra cui la Cooperativa Fattoria Zero, l’Azienda Agricola Stagioni Picentine, l’Azienda Agricola Orti di Schito e l’Azienda Agricola Antico Casale.