Pompei, in aula consiliare uniti per contrastare il cyberbullismo

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E’ andata in scena ieri mattina alle 10, nell’aula consiliare di palazzo De Fusco, “Oggi il mio account si è spento”. Una manifestazione contro il fenomeno del cyber-bullismo, sempre più frequente tra i giovani, ma soprattutto molto riscontrato nelle scuole. Di fatto, alla seduta di ieri mattina hanno partecipato anche gli alunni delle classi terze dell’Istituto Comprensivo Matteo della Corte di Pompei. A dirigere l’incontro è stata la dirigente scolastica Marianeve Tarantino. A presentare l’evento, invece, è stato Francesco Paolo Oreste, scrittore e poliziotto, al quale gli alunni della suola media Matteo Della Corte hanno rivolto le proprie domande in merito. Ad intervenire all’evento, poi, l’Onorevole Luisa Bossa, il Vicequestore Angelo Lamanna ed, infine, anche il primo cittadino Ferdinando Uliano. Tutti uniti per contrastare un fenomeno che si nasconde sempre di più proprio tra i banchi di scuola e che, spesso e volentieri, purtroppo, ha lasciato anche degli sfondi drammatici in questo senso. “Il bullismo è terribile perché è silenzioso – spiega l’onorevole Bossa -. Non appare, ed è un male terribile. Per estirparlo ci vuole una legge ferrea, e in parlamento stiamo studiando proprio per questa”. A dichiararsi entusiasta dell’evento è stato anche Francesco Paolo Oreste: “Trovo davvero lodevole l’iniziativa della scuola della dott.ssa Tarantino di farsi promotrice dell’incontro ma considero altrettanto importanti e fondamentali le presenze istituzionali del Sindaco Uliano, dell’On. Bossa e del dott. Lamanna del commissariato di polizia che, nell’aderire prontamente, hanno dimostrato di avere grande sensibilità per la problematica e per il ruolo ricoperto – dichiara Oreste -. #Off4aday invita a spegnere per un giorno il nostro mondo virtuale, fermare la corsa e riflettere insieme, scuola, ragazzi e istituzioni, sulle modalità di approccio al problema e sugli strumenti da mettere in campo a sostegno delle vittime e, perché no, anche di chi si ritrova ad essere un cyberbullo. In fondo, da una parte e dall’altra, ci sono i nostri ragazzi, e dei loro errori dobbiamo comunque e sempre sentirci responsabili”.