La terza “Serata Magnum” al Canonico 1898 di Sorrento con i piatti di mare dello chef Ciro Perna La Torre

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i fratelli Marco e Antonino Terminiello

Le foto delle pietanze e dei protagonisti dell’evento di venerdì scorso dedicato al pesce. Mentre il 2 dicembre sarà protagonista la carne, l’8 il tartufo bianco, il 15 gli Champagne ed il 22 il meglio di tutte le serate   

 

Venerdì scorso si è svolto il terzo appuntamento della XVI edizione dell’evento “i Venerdì del Canonico 1898” che Marco, Antonino e Patrizia Terminiello,  ogni autunno organizzano con una formula

Primo a sinistra lo chef Ciro Perna ultimo a destra lo chef Luigi Sullo del’Aurora Light

collaudatissima.  Cinque piatti abbinati a cinque grandi vini in formato magnum. Serate dove il vero protagonista è il vino in bottiglie formato gigante. Ad esso, che è sempre di prestigiose aziende vitivinicole, i patron insieme allo chef pensano a cinque piatti da abbinare. Dando però un tema per ogni venerdì. Già si sono svolti i venerdì dedicati agli antipasti ed ai primi e il 24 è stata la volta del pesce che lo chef Ciro Perna La torre ha saputo declinare in cinque deliziosi piatti. Lo chef è arrivato da pochi giorni nelle cucine del Canonico; ma è tra i volti più noti della ristorazione costiera per la sua lunga esperienza in locali stellati e per la bravura e la stima che si guadagnato sul campo. Quindi la serata è iniziata con una bollicina Gava de Gavi Brut di Villa Sparina che ha accompagnato le “Mazzancolle

polpo alla brace su caponatina e acqua di provola

impanate alla lavanda, pomodorino confit e gelatina di basilico”. Un inizio imponente che subito ha riportato alla mente il talento dello chef e la bravura di Marco e Antonino Terminiello ad accostare il giusto vino. Poi è arrivato il turno di un rosato. Un chiaretto di Bardolino “Rosa Mara” di Costa Rara. Un’ esplosione di sapori e profumi veramente particolare che ha accompagnato un delicatissimo (ma deciso nel gusto) “Filetto di spigola cotto sottovuoto su finocchio stufato e crema di zucca aromatizzato allo zenzero”. Il terzo vino è stato un bianco campano, uno dei fiori all’occhiello dell’enologia regionale, La Falangina del Sannio di Mustilli che in versione magnum rende ancora di più l’idea del gran bel lavoro che ha saputo fare il compianto Mustilli. Esso ha accompagnato un bel piatto che conferma la marcia in più dello chef, “Polpo arrosto su caponatina napoletana e acqua di provola”. Mentre per il quarto vino i fratelli Terminiello hanno scelto il

San Pietro su scarola cruda e cotta

Trentino con un Sauvignon La Foa 2013 di Colterenzio che ha accompagnato un “Filetto di San Pietro con cotto e crudo di scarola e pomodori secchi”. Per ultimo è arrivato un rosso profumato e armonioso il Maremma Toscana Le Sughere di Frassitella di Rocca di Frassitella che da vino più corposo ha accompagnato un piatto più strutturato: i “Tronchetti di Ricciola con crosta di pistacchio su verza croccante, crema di ricotta e olio a pomodoro. Infine il dolce, una “Sfogliata con crema al limone su un insalatina di frutta e semifreddo al mandarino” questa volta in abbinamento c’erano i rosoli di casa che da 50anni Guglielmo Terminiello prepara con le proprie mani. Infusi di erbe o agrumi a cominciare dal classico limoncello per finire con i più particolari che vanno dalla carrubba al basilico.

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