Antichi sapori: la pera imbottita di ricotta e cioccolato del bar Cheri di Sant’Agnello

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Nella foto Giovanni Durante e la giovane pasticcera Michela Aiello

Vita breve ma intensa. Dieci, quindici giorni di tempo per la raccolta, poi bisogna consumarle. Tra gli inizi e la fine di agosto danno il meglio di se, sono i giorni dove è possibile gustare quest’antica bontà e ritrovare un sapore quasi perduto. Ma bisogna avere la fortuna di trovarle. Sono le pere “Mastantuono”, varietà autoctona della Campania che rischia di sparire. Negli ultimi tempi, le pere locali, tra le quali le “Mastantuono”, vengono soppiantate da altre più resistenti che più si prestano ai tempi di commercializzazione. La “ Mastantuono”, dunque, si avvia a diventare solo un dolce ricordo. Eppure questa piccola pera ha grandi qualità. Di forma tondeggiante, con il peduncolo corto, dal colore giallognolo con macchie marroni, ha una polpa soffice e profumata. Piccolina dal grande cuore con ottime proprietà organolettiche e sapore unico. Un vero peccato che si avvii all’oblio. Le ragioni della globalizzazione, come sempre, sacrificano quanto di più genuino e buono esiste. Nella tradizione contadina della costiera, in questo periodo dell’anno aveva un posto di primo piano. Infatti, in un passato non molto lontano quest’albero era molto diffuso e intorno al 15 agosto, veniva raccolta e venduta. Ma parte della produzione restava in casa dei contadini che per evitare il loro facile deperimento la utilizzavano in mille fantasiosi modi. Protagonista in assoluto della tavola in questo periodo arrivava persino a sostituire la carne nel ragù dei giorni di festa. Una cucina dettata dalle esigenze la vedeva impiegata come ingrediente di numerosi piatti, fino a diventare il dolce per eccellenza dell’estate. La pera ‘mbottonata, imbottita, fa parte della storia e della memoria collettiva di tutta la penisola.  Esistono tante ricette quante sono i casali, ogn’una con il suo piccolo segreto che varia di un piccolo e prezioso ingrediente. La ricetta base rimane uguale per tutti: ricotta, cioccolato fondente, zucchero, uova, amaretti e frutta candita. Oggi la si trova solo in alcune pasticcerie della penisola come quella del Bar Cheri di Sant’Agnello della famiglia Durante. Qui la giovane pasticcere Michela Aiello prepara con la vecchia ricetta di nonna Maria (la madre dei due titolari) l’antico dolce presentandolo come un bon bon ripieno di bontà che ci racconta della sua storia e del suo sapore unico.