La vendemmia delle uve per il Gragnano ed il Lettere raccontata da Mariano Sabatino che produce vini di qualità

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Nella foto Tutta la famiglia Sabatino impegnata in azienda con Lina Vicedomini, Mariano, Erika e Ilenia Sabatino

La semina e la raccolta del grano e dell’uva sono i gesti più simbolici dell’intera civiltà mediterranea. Perché questi due prodotti stanno alla base della stessa civiltà e della sua religione più diffusa nell’area occidentale. E se per il grano la mietitura è già avvenuta a giugno, per l’uva si stanno avvicinando i giorni della vendemmia. Giorni importati per chi ha seguito tutte le fasi delle lavorazioni di cui ha bisogno la vigna. Per chi ci ha messo dura fatica e ingegno, impegno fisico e sapere. Nel territorio della costiera sorrentina la vendemmia più importante riguarda il Gragnano ed il Lettere. Entrambi rossi ed entrambi con il marchio di tutela Doc Penisola sorrentina. A spiegare la sottile differenza tra i due vini è Mariano Sabatino, vignaiolo da più generazioni e produttore di ottimi Gragnano e Lettere con l’omonomo marchio. “La differenza fondamentale è solo nell’altitudine dei vigneti, quelli per il Lettere si trovano più in alto e maturano una decina di giorni dopo il Gragnano. Si trovano ad oltre 300 metri nei territori collinari dei comuni di Casola di Napoli, di Sant’Antonio Abate e naturalmente del comune di Lettere. Mentre i vigneti per produrre il Gragnano si trovano più in basso nei comuni di Pimonte, Castellammare di Stabia e Gragnano.” Quindi altitudini diverse per le stesse uve. E le uve previste dal disciplinare della Doc per produrre questi vini sono precisamente sette, tra cui risultano essenziali le uve di Aglianico, in percentuale maggiore, di Piedirosso, di Sciascinoso e Olivella. “Poi c’è il tipo di lavorazione, continua Sabatino, che imprime un sapore diverso. Entrambi sono frizzanti. Ma, mentre il Gragnano è dolce il Lettere anche se frizzante resta secco ed è un ottimo vino che resta poco valorizzato rispetto al più famoso Gragnano”. Quindi tra una settimana la famiglia Sabatino, che nel frattempo è cresciuta anche professionalmente in azienda con l’impegno delle figlie Erika laureata in enologia e Ilenia esperta sommelier, si trasferirà nei vigneti proprietà per raccogliere direttamente l’uva che servirà per la produzione dei due prestigiosi vini. Poi tutti, anche con l’aiuto della moglie Lina Vicedomini, accoglieranno le casse d’uva che arrivano dai conferitori dell’azienda che sono per lo più contadini del circondario. Ed anche questi vigneti sono seguiti da Mariano ed Erika Sabatino che comprano l’uva prima che germogli, consigliando i contadini sulle fasi delle lavorazioni e chiedendo che i vigneti non siano troppo carichi per garantire la massima qualità delle uve e quindi del vino. Perché anche l’azienda di Sabatino ha ben capito che c’è una nuova consapevolezza tra i consumatori che spinge tutti i produttori a proporre vino di qualità. E sempre di più, la ricerca, l’innovazione e la tecnologia sono messe a disposizione della tradizione e della rivalutazione di vigneti antichi e autoctoni, come quelli che producono Gragnano e Lettere, proprio in omaggio alla civiltà mediterranea ed alla storia che si ripete ad ogni vendemmia da millenni.